Breve storia del Premio Minturnae
Il premio nacque in un pomeriggio dei primi di dicembre del 1972. In un incontro, nella mia abitazione, con il generale Gaetano Tamborrino Orsini, accompagnato dal cugino Raffaele Sparagna, si parlava della sua ultima pubblicazione “Dal Volturno al Metauro” (presentata a Scauri, presso l’Aula Magna della Scuola Media, alla presenza del Sindaco Franco Carcone, del provveditore Leuzzi e del preside Giovanni Gaeta e tanti altri).
Gaetano abitava a Perugia ed i suoi viaggi nel non dimenticato paese d’origine, Minturno, erano sempre più frequenti. Mi sottoponeva le sue ultime “carte”: poesie - in dialetto minturnese ed in lingua nazionale -, racconti (poi pubblicati con il titolo “Anime vive di Traetto”) ed i suoi progetti editoriali. Il Generale mostrava anche alcuni scritti apparsi sulla rivista “Il Carabiniere”. E tanto altro ancora. I comuni interessi per la poesia e per la letteratura crearono un rapporto d’intensa amicizia. Mi venne spontaneo discutere con lui su come organizzare un premio di poesia e narrativa, tanto più che di lì a poco cadeva “l’anniversario” di un importante personaggio del territorio (ovvero, Antonio Sebastiani detto “Il Minturno” (Traétto 1500-Crotone 1574), cui Torquato Tasso dedicò il dialogo “Minturno, ovvero de la bellezza”. Questo personaggio, comunque, è assurto agli onori di un premio, per iniziativa di Aulo Greco, Renato Filippelli e mia, Sarà poi Filippelli, con Mario Rizzi, a continuarne l’esperienza fino al 2010, anno della sua scomparsa.
In merito alla proposta di istituire un premio nel nostro territorio, in cui viveva un nutrito gruppo di scrittori e poeti, aveva còlpito la sensibilità del Generale, a tal punto che si passò a discutere del nome del premio. Proposi il nome MINTURNAE, in considerazione del fatto che il centro unificante della cittadina turistica (quasi abbracciata dalle onde del Tirreno e dalle verdi acque del Garigliano (ricco di vicende militari e poetiche) era proprio nella sua terra ricca di storia e di reperti archeologici. Infatti il sito archeologico di Minturnae è a pochi metri dal fiume e dal mare e si suppone che da quei reperti trasportati in parte sulla collina, sia nato il toponimo della città di Traétto (poi, dal luglio 13-7-1879, Minturno).
Lo scambio di vedute con Gaetano Tamborrino Orsini fu intenso, ma il riferimento al fascino dell'antica città romana, il valore archetipico della zona ci convinsero della bontà della scelta. Non solo lo stesso Generale fu con me d'accordo, ma devo ricordare come durante questi colloqui ebbi un valido sostegno da parte di Raffaele Sparagna, che condivise gli obiettivi complessivi e si mise a disposizione per aiutarci nell'organizzazione. Il premio, inizialmente, si avvalse della spontanea sponsorizzazione di alcuni ristoranti e pizzerie locali. Pittori della zona regalarono qualche quadro per i vincitori. Poi con l'aiuto provvidenziale dell’Amministrazione Comunale, dell'Azienda Soggiorno e Turismo il premio ha compiuto un lungo cammino fino a toccare nel 2013 la sua XXXVII Edizione. Né posso sottacere il validissimo contributo del magistrato Alfonso Malinconico (che tra primi aderì all’invito del Generale a far parte, insieme ad altri, della Giuria ed è stato fino alla sua scomparsa (2013) una colonna dinamica e portante del Minturnae).
Tra i presidenti ed i componenti (scrittori, poeti, critici letterari) che furono coinvolti per i lavori del premio – dal 1974/1975 al 1989 in una prima fase, e, poi - dal 1990 al 2013 – si ricordano, tra i tanti, Giorgio Caproni, Elio Filippo Accrocca, Giuseppe Petronio, Dante Della Terza, Mario Pomilio, Luigi Compagnoni, Alfonso Malinconico, Luciano Canonici, Renato Filippelli, Piero Frasca, Antonio Carlo Ponti, Luciano Luisi, Maria Teresa Spaziani, Silvio Ramat, Piero Cimatti, Franco Compasso, Giuseppe Liuccio, A. M. Villucci, Aldo De Jaco, Franco Piccinelli, Franco Piccinelli, Giacomo De Luca, Tommaso Pisanti, Pasquale Maffeo, Nino Borsellino, Marcello Carlino, Rino Caputo, Matteo Palumbo, Pasquale Sabbatino, Pina Scognamiglio, Felice Piemontese, Alessandro Carandente, Mario Rizzi e Beniamino Russo. Con il passare del tempo, il premio si è implementato di altre sezioni, che hanno visto proseguire (anche con molta fatica) l’esperienza della sezione “poesia” (ma non quella di narrativa), in più – per dar voce ai poeti più giovani – vi si è affiancata la sezione Poesia giovani "Ornella Valerio" (guidata, prima, da Franco Foschi, poi da Fabio Corvatta, presidenti del Centro Studi G. Leopardi di Recanati, con una giuria formata da docenti di area umanistica del Liceo scientifico L. B. Alberti di Minturno). Infine si è aggiunta la sezione storica (anche questa con una dedicata alla carriera ed ai giovani), cui hanno partecipato e partecipano Giuseppe Talamo, Mario Belardinelli, Luigi Mascilli Migliorini, Aldo Di Biasio, Luigi De Matteo, Aldo Ricci, Irene Fosi, Agostino Giovagnoli, Gaetano Quagliariello, Ernesto Galli della Loggia, Ritanna Armeni, Lucetta Scaraffia, Anna Foa, che hanno permesso al premio di aumentare la sua ricaduta in campo nazionale.
Sono trascorsi quasi quarant’anni dai primi timidi tentativi con sempre grandi difficoltà nel reperimento delle risorse. Ma ritengo opportuno ricordare un pensiero di Elio Filippo Accrocca (annotato dal puntualissimo Gaetano Tamborrino Orsini, (“che anno dopo anno” ha conservato come reliquie il materiale attinente alla manifestazione): “Tra i tanti premi il nostro [il Minturnae] si distingue per la volontà di resistere ad ogni difficoltà … Forse anche tra noi … continuiamo ad illuderci che la poesia possa correggere la storia … La poesia, quando interroga la memoria, è un apparente “ritorno indietro”; quando investe le ragioni del presente si fa analisi (logica o illogica, non lo so) del tempo, osservazione critica dell’individuo o della società; quando la poesia diviene presentimento assume allora altri caratteri. Forse diventa “orma del possibile”, una sorta di prolunga. Certamente è l’orma dell’inquietudine. E quale altro destino pare riservato al poeta in una società come l’attuale? E’ però un’orma inesauribile che si confonde con la somma delle creature e - lo dice Borges, poeta ultravedente – non arriverà mai all’ultimo verso … Chi ha letto i più sensibili autori dell’annata letteraria sa che il poeta è “un franco cacciatore” (titolo del nostro Giorgio Caproni che desideriamo salutare da questa sede); il poeta procede a colpi di silenzio, o vive tra rabbia e paura, o mira alla “stella variabile” della nostra scarna serenità. La poesia – per tornare al premio Minturnae è “la sfida nel labirinto” come ha intitolato il proprio libro un concorrente [Alberto Frattini, poi vincitore (1982)] – è “fuoco di fila”, è “una lunga gioventù”, è “il fiore dei poveri”, o “il regno del torchio”, o “corpo sospiroso”, “preghiera occidentale”. Immagini e attributi potrebbero continuare … Contro le inquietudini e le violenze i poeti reagiscono, perché vorrebbero realmente “correggere la storia…”
Malgrado le difficoltà, il Premio è sopravvissuto: storico sponsor, il Comune di Minturno, poi l’Amm.me Prov.le di Latina, l’A.P.T. di Latina e di Scauri-Minturno, il Comune di Formia, l’Editore Caramanica Armando, la Banca Popolare di Fondi, la XVII Comunità Montana Monti Aurunci Spigno Saturnia, nonché la grande disponibilità di Ristoranti ed Albergatori, quali il Gran Hotel Miramare di Formia, l’Albergo Eleonora di Scauri, La Concordia di Scauri, Italo di Formia, Il Postiglione di Marina di Minturno, e, come patrocinatori, la Presidenza della Repubblica, della Camera, del Senato e della Presidenza del Consiglio della Regione Lazio. Le sedi in cui il premio si è svolto sono state varie e tra esse: il Teatro Romano di Minturnae, l’Aula Magna del Liceo Scientifico L. B. Alberti, la Sala del Consiglio comunale di Minturno, La Sala del Castello Baronale di Minturno.
Da due anni il premio “resiste” alla crisi economica generale. Si continua l’esperienza, per ora, avendo limitato i premi e le sezioni culturali, ma permane la poesia giovani “Ornella Valerio”. Con la XXXVIII edizione sarà aggiunta la sezione Premio Pittura di cui faranno parte i pittori della comunità di Minturno e quella Storia giovani, in parte autofinanziata, in parte con la sponsorizzazione degli Enti locali (Comuni di Minturno, di Formia, di Gaeta e del Centro Studi MINTURNAE).
Tra i vincitori del periodo 1975 – 1996 si ricordano: Adriano Cioci, Fryda Rota, Selim Tietto, Silvio Ramat, Luigi Compagnone, Alberto Frattini, Bruno Dozzini, Rodolfo Carelli, Fabio Doplicher, Giacinto Spagnoletti, Luigi Santucci, Libero Bigiaretti, Luigi Romolo Cielo (saggistica), Maura Del Serra, Carmela Pirrera, Antonio Carlo Ponti, Massimo Scrignoli.
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